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20/03/2024

MALATTIA PROFESSIONALE - POSIZIONE DI GARANZIA

La Suprema corte chiede un nuovo giudizio alla Corte d'Appello, che aveva affermato la responsabilità di chi, in posizioni apicali, rivestiva posizioni di garanzia. Per la Corte territoriale era stata decisiva una perizia, disposta su richiesta delle parti civili, con la quale era stata confermata e ribadita la sussistenza «di un rapporto causale tra l'esposizione patita da ogni singolo lavoratore e l'insorgenza della relativa malattia, nonché l'altissima concentrazione di polveri e fibre di amianto inalate dai marinai». La Corte territoriale aveva inoltre riconosciuto validità scientifica alla teoria del cosiddetto effetto acceleratore, in base alla quale un'esposizione prolungata aggiungerebbe fibre a quelle già presenti nel polmone determinando una “dose cumulativa”, con aumento del rischio di mesotelioma, e di incidenza dei casi. L'errore, per la Cassazione, sta nell'aver attribuito alla tesi il valore di legge universale, nonostante abbia solo un indiscusso carattere statistico-probabilistico. Con la stessa sentenza, la Suprema corte, conferma la condanna definitiva di un ex ammiraglio e del ministero della Difesa, come responsabile civile, per la morte di un meccanico navale, avvenuta nel 2010, per carcinoma polmonare dopo 36 anni di servizio sulle navi della Marina Militare sulle quali c'era l'amianto. Per la prima volta è stato affermato il nesso causale fra l'esposizione alle polveri di amianto e il carcinoma polmonare in un fumatore. I giudici di legittimità affermano l'esistenza di una “sinergia” tra l'amianto e il fumo per il cancro del polmone. Le conclusioni dei periti, per la Suprema corte, sono «inequivocabilmente nel senso che, pur tenuto conto dell'accertata qualità di fumatore del soggetto (fino dal 1987) la prolungata esposizione della vittima ad amianto ha avuto un ruolo concausale con il fumo della sigaretta nella genesi del tumore polmonare». L'uomo aveva lavorato sulle navi della Marina Militare come addetto alle caldaie, guardia macchina e addetto alle motrici. Attività svolte dove l'amianto era più presente e dove maggiormente si deteriorava a causa del calore e delle forti vibrazioni.